Rainbow Mountain: la montagna dei 7 colori

di Chiara Minigutti

05/04/2016 al 05/04/2016

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Ci sono paesaggi montani boscosi, brulli, innevati, rocciosi… In Perù ce n’è addirittura uno arcobaleno! È quello della Rainbow Mountain del distretto dell’Ocongate, a poche ore da Cusco. “Scoperta” pochi anni fa, è già diventata uno dei must per tutti i turisti della zona. Ma non tutto è andato nel migliore dei modi...

La “scoperta” della Rainbow Mountain

Chiamata dai locali Vinicunca e dai turisti Montagna dei Sette Colori (o Rainbow Mountain), questo spettacolo della natura è improvvisamente diventato famoso 3 o 4 anni fa. All’epoca vivevo a Cusco e ricordo che, da un giorno all’altro, le vetrine delle agenzie di viaggi cominciarono improvvisamente a riempirsi di immagini nuove, che rappresentavano una montagna a strisce colorate. Era la Rainbow Mountain, apparsa a causa del disgelo di un antico ghiacciaio e divenuta rapidamente famosa per il suo peculiare aspetto.

I locali intuirono il potenziale turistico di questa scoperta, ma si racconta che fu il post di un Instagrammer, uno dei primi visitatori stranieri, a consegnare il Vinicunca alla fama mondiale.

Ma poi, perché la Rainbow Mountain è colorata? La colorazione della montagna si deve ai minerali che si sono accumulati quando questa era ancora coperta dalla neve perenne del ghiacciaio.

Gita alla Rainbow Mountain

Per visitare la Rainbow Mountain, conviene affidarsi ad un’agenzia locale, che potrà fornire trasporto, guida e pranzo. Non è possibile arrivare con i mezzi pubblici in giornata. L'unica opzione alternativa è quella di affittare una macchina, ma bisogna avere mano ferma e sangue freddo per guidare sulle Ande peruviane! Inoltre, vista la lunghezza del viaggio, bisogna anche considerare la stanchezza al volante. La minima distrazione, su strade di quel tipo, può essere fatale.

I tour per la Montagna Colorata partono solitamente nel cuore della notte, tra le 3 e le 5, per permettere ai turisti di affrontare l’ascesa della montagna nelle prime ore del mattino, pranzare nel paesino sottostante e tornare a Cusco in serata. L’autobus o l’auto dell’agenzia vi accompagnerà fino al parcheggio alle falde della montagna, vi offrirà probabilmente una colazione calda, e poi sarà il momento di cominciare a camminare!

Il percorso che separa il parcheggio dalla cima non è lunghissimo, ma è in salita e l’altezza lo renderà particolarmente faticoso. Vi troverete infatti a quasi 5.000 m. sul livello del mare e l’aria rarefatta vi provocherà un bel fiatone fin dai primi passi! La passeggiata durerà un po’ più di un’oretta, a seconda del passo.

Una volta giunti sulla cima, vi troverete circondati (purtroppo) da una moltitudine di turisti, tutti intenti a fare una bella foto con lo sfondo della montagna. Aspettate con pazienza il vostro momento, che di un momento solo si tratterà, perché altri turisti staranno già reclamando il proprio spazio! A quel punto, per sfuggire al vento freddo delle cime andine, non vi resta che cominciare la discesa. 

Munitevi di acqua e vestiti belli caldi, perché il freddo può essere intenso! Ma allo stesso tempo occhio al sole, che a 5.000 metri picchia come non mai!

Vi ho forse intimorito parlando del freddo e dell'altezza? Tanquilli, esiste un'alternativa alla camminata in salita! Potrete ingaggiare un arriero che, in groppa alla sua mula, vi porterà su senza il minimo sforzo.

Rainbow Mountain: un’attrazione poco sostenibile

La fama repentina della montagna e l’avidità di coloro che ne hanno gestito l’apertura al pubblico hanno forse irrimediabilmente rovinato un’attrazione unica, affascinante e spettacolare. Adesso mi spiego meglio.

Appena scoperta, la montagna veniva visitata da un numero ridotto di turisti che pagavano un prezzo molto modesto alla comunità rurale per accedere al sentiero di ascensione. Fin dai tempi della mia prima visita, nel 2016, ho potuto osservare la presenza di alcuni servizi, come i bagni, o l’accompagnamento con la mula. Questi, a detta di molti, non erano sostenibili (ad esempio, i bagni inquinavano le falde acquifere sottostanti), ma fino a che il numero dei turisti non è aumentato l’impatto negativo non era visibile.

Sono tornata nel 2018 e sono rimasta colpita dalla rovina e dall’imbruttimento del paesaggio. Diverse parti del sentiero hanno ceduto e si trovano adesso mezze affossate. Il parcheggio, prima ubicato a fondovalle, è stato spostato più in alto, per favorire i turisti accorciando il percorso di trekking. E la presenza di un’infinità di ambulanti rende la montagna più simile ad un mercato che ad una vetta andina incontaminata.

La gestione incompetente e disonesta di questa risorsa ha portato velocemente alla saturazione. La bellezza quasi fiabesca dei paesaggi risulta deturpata e solo un intervento repentino di salvaguardia potrebbe salvare la montagna, l’ambiente e l’economia delle comunità della zona.

Alternative alla Rainbow Mountain

Quindi che fare? Venire fino in Perù e poi non vedere la famosa montagna colorata non sembra essere un'opzione... Fortunamente ci sono delle alternative. Io ve ne suggerisco due.

La prima è quella di scegliere il percorso dell'Ausangate, invece che la gita in pullman di un giorno. L'Ausangate è un massiccio sovrastato da un maestoso ghiacciaio. In compagnia di una guida potrete percorrere in tutta sicurezza le sue pendici, realizzando un trekking di circa 3 giorni che vi porterà a raggiungere la Rainbow Mountain da dietro. 

Così facendo, potrete accampare nelle vicinanze l'ultima notte e visitarla nelle prime ore del mattino, prima dell'arrivo dei turisti. Questa è un ottima strategia per vivire la montagna in tutta la sua incontaminata bellezza e godersi il panorama senza rispettare code e turni. Il trekking dell'Ausangate, però, non è adatto a tutti: richiede una buona forma fisica e buone capacità di adattamento a condizioni estreme, come il freddo o il vento.

La seconda opzione che vi suggerisco, invece, è ancora più family-friendly della normale gita alla Rainbow Mountain. Però la vostra meta non sarà più il famoso Vinicunca, ma una cima relativamente vicina, chiamata Palccoyo. Anche queste pendici sono "magicamente" striate con i colori dell'arcobaleno! Ma Palccoyo non è così famoso. 

Questo renderà la vostra visita molto più piacevole! Inoltre, per raggiungere il punto panoramico dal quale osservare la montagna, non dovrete cimentarvi con un'impervia salita, ma seguire un percorso breve e relativamente pianeggiante.


Ande, Perù, Cusco
Chiara Minigutti lo ha valutato