NORVEGIA IN QUATTRO GIORNI

di Michele Tolle

//24/08/2019 al //28/08/2019

Caratteristiche


Scopo


Consigliato a


NORVEGIA IN QUATTRO GIORNI Premessa: chiunque sia stato in Norvegia vi confermerà che quattro giorni sono pochi per apprezzare le bellezze del paese, e concordo con loro. Detto questo, se il tempo a disposizione è poco (come nel mio caso) e non avete problemi a coprire tratti lunghi in macchina, posso dire di aver visto bene quello che la Norvegia ha da offrire in termini di fiordi e paesaggi mozzafiato! Quando ci tornerò (perché ci tornerò) mi dedicherò alla ricerca dell’aurora boreale, alle isole Lofoten, alle Svalbard e alla capitale, che ho dovuto escludere dal tour. In sintesi, quello che troverete qua scritto come itinerario in quattro giorni può essere coperto con molta più calma in 7 giorni! Consigli: Come muoversi: la cosa migliore è noleggiare un’auto e girare in autonomia. Bisogna tenere presente che le strade sono curate ma assomigliano molto alle nostre strade provinciali, sono larghe a malapena per il passaggio di due vetture; tenete inoltre in considerazione che, data la conformazione del paese, spesso le strade si interrompono e per continuare siete obbligati a prendere un traghetto dietro l’altro per attraversare i fiordi. Nulla di preoccupante: di solito si tratta di aspettare pochi minuti e vedrete arrivare il battello sul quale caricherete la macchina senza dovervi preoccupare di fare prima il biglietto. Una volta partito il traghetto arriveranno degli addetti che vi diranno l’importo da pagare. La durata massima di un tragitto del genere è 20/30 minuti e il presso si aggira sulle 100 corone. (10 euro). Le strade più belle della Norvegia sono catalogate come “strade turistiche nazionali”, cercando su internet si trovano. Se non vi piace guidare i mezzi pubblici mi hanno dato l’impressione di essere capillari ed efficienti. Telefono: nessun problema sotto questo aspetto, il mio telefono prendeva in 4G in posti completamente disabitati! Documenti: carta di identità valida per l’espatrio. L’unico problema si pone se decideste di andare a visitare le isole Svalbard, per le quali è necessario il passaporto, pur facendo parte della Norvegia. Visite: basta il caro vecchio buon senso: è chiaro che se volete visitare con tranquillità un sito naturalistico (come un museo o qualsiasi altra cosa) bisogna alzarsi presto al mattino. Per i dormiglioni comunque non ci sono troppi problemi: ho girato la Norvegia a fine agosto e non ho mai trovato code. Quello però che vi consiglio è di stare alla larga dalle navi da crociera: mi spiego meglio: se vedete in un fiordo una nave da crociera sappiate che dalle dieci di mattina in poi sbarcheranno migliaia di passeggeri che “intaseranno” quella zona per tutta la giornata. Cibo: … salmone e burro… renna…aringhe. Non si va in Norvegia per assaporare qualche prelibatezza locale! Apprezzabile la freschezza del pesce (soprattutto a Bergen) e i dolci, quelli sono buoni! Rapportarsi con loro: io faccio sempre una distinzione tra le persone che trovo in un paese e le persone che trovo nella citta di quel paese; non sono andato ad Oslo, quindi vi parlo della mia esperienza con i norvegesi che vivono nei classici paesini. Esistono svariati luoghi comuni sui nordici e freddi norvegesi, alcuni sono veri ed alcuni meno. È vero che tendono a farsi gli affari loro e a non disturbarti, ma se hai bisogno di qualcosa si sono sempre dimostrati gentilissimi. I giovani parlano perfettamente inglese, gli anziani un po’ meno, ma comunque si fanno capire. Fotografia: per chi, come me, è appassionato di fotografia è fondamentale portarsi dietro un obiettivo grandangolare. Itinerario: partenza da Genova in aereo (tratta Genova-Copenaghen – Copenaghen-Stavanger) Ho noleggiato la macchina a Stavanger, fatto un rapido giro del paesino e sono andato in albergo. Giorno 1: mi sono alzato presto per prendere il traghetto da Stavanger a Tau ( 10 minuti di traversata) e da li ho seguito le indicazioni per raggiungere Preikestolen, il famoso pulpito della roccia: si arriva in macchina fino ad una sorta di campo base e da li si prosegue a piedi. Bisogna fare due ore di cammino in salita su un terreno abbastanza accidentato, quindi sono consigliati scarponcini da montagna. È oggettivamente faticoso ma il risultato mi ha ripagato degli sforzi: si arriva su di uno sbalzo di roccia a picco sul fiordo dal quale si gode di una vista spettacolare. Fa impressione sedersi sui bordi di questo lastrone di roccia sapendo che sotto di te ci sono 200 metri di nulla. Non è adatto a chi soffre di vertigini. Ritornato al campo base si riprende la macchina e si guida per il resto della giornata per raggiungere Gudvangen, paesino sul Næerofjorden, cena e subito a dormire! Giorno 2: ho lasciato la macchina in albergo e ho preso il battello elettrico che, partendo da Gudvangen porta a Flåm, ( ci sono anche altri battelli che solcano il Nærofjorden ma vi consiglio assolutamente di scegliere quello elettrico: godersi lo spettacolo del fiordo nel silenzio assoluto è un’esperienza impagabile). Il tragitto dura circa un’oretta e compreso nel prezzo del biglietto c’è anche il pullman che da Flåm ti riporta a Gudvangen. Da li si riprende la macchina e si procede verso Geiranger. Piccola nota: i tragitti da un posto all’altro non sono mai tempi persi perché parte del fascino di quel paese è ammirare il paesaggio dalla macchina. Infatti, durante il tragitto abbiamo visto il ghiacciaio Jostedal, e una tra le più belle “strade turistiche nazionali” norvegesi, quella che porta a Geiranger. Vi verrà sempre voglia di fermarvi ad ogni scorcio o vista per fare una fotografia. Giorno 3: sono partito il mattino presto e ho preso il traghetto che da Geiranger porta a Hellesylt, questo ci ha permesso di goderci lo spettacolo del Geirangerforden, patrimonio UNESCO. Il resto della giornata lo abbiamo passato in macchina dirigendoci verso Bergen. Giorno 4: tutta la giornata è stata dedicata alla visita della citta. Di prima mattina abbiamo preso la foybanen, la funicolare che porta sul monte Floyen, che domina la citta. Da li si gode di un magnifico panorama e si possono fare delle escursioni nei boschi; noi invece abbiamo deciso, dopo le foto di rito, di tornare a Bergen a piedi, in un’oretta è fattibile, per dirigerci verso il famoso mercato del pesce di Bergen. Merita passeggiare all’interno del mercato e perdersi tra i mille banconi carichi di pesce di ogni tipo! Il pomeriggio ci siamo diretti verso Bryggen, il quartiere vecchio di Bergen. Si tratta del nucleo originale della citta, composto da casette fatte completamente di legno dipinte con i colori più vivaci. Anche qua merita perdersi nei vicoli di questa “citta nella citta” perché si respira un’atmosfera senza tempo. Dopo siamo tornati in albergo. Il mattino dopo ci aspettava l’aereo per Berlino. Ma questa è un'altra recensione!


NORVEGIA NATURA PAESAGGI FIORDI
Michele Tolle lo ha valutato