Irlanda
di Giulio Dispenza
04/08/2018 al 14/08/2018Premessa: A quattro anni di distanza dalla nostra ultima vacanza tutti insieme, quest’anno finalmente siamo riusciti a organizzare di nuovo il nostro road trip estivo. La meta su cui tutti eravamo d’accordo fin dall’inizio è stata l’Irlanda: isola del nord Europa divenuta ormai meta battuta da turisti provenienti da tutti gli angoli del mondo, giunti fin qui per ammirare le scogliere a picco sul mare e le verdi colline tipiche dell’Eire.
CONSIGLI:
Girare in Irlanda: L'irlanda è certamente uno dei paesi più civilizzati dell'Unione Europea. Trattandosi ovviamente di uno stato anglosassone l'unico consiglio che mi sento di darvi è quello di tenere sempre la sinistra. Quando si scendono le scale, quando si cammina per strada ma soprattutto quando si guida. Negli incorci e nelle rotonde tenetevi sempreon the left, non dimenticatevelo.
Telefono: Qui i cosigli sono favvero pochi. Essendo all'interno della comunità europe non c'è nessun problema con l'uso di internet tramite lo smartphone.
Documenti: Come per il cellulare per viaggiare basta la Carta d'Identità. Tuttavia, come dico sempre, per qualsiasi evenienza vi conviene portavi dietro anche il passaporto.
Visite: L'Irlanda da questo punto di vista offre moltissimo. Soprattutto dal punto di vista naturalistico la nazione presenta molti parchi e aree protette da ammirare dove è possibile godersi un'aria priva di inquinamento. Ma anche le città, a volte quelle più piccole, riservano molte attrazioni interessanti.
Frontiere: L'unica "frontiera" cher abbiamo vacrato è stata quella dell'aeroporto. Quindi non possiamo dire di averne attraversato davvero una. Se doveste recarvi nell'Irlanda del Nord (cosa che noi non abbiamo fatto) ora che è entrata in vigore la Brexit dovrete essere muniti di passaporto.
Agosto: Data la nostra esperienza Luglio/Agosto sono i mesi migliori per visitare l'isola. Clima temperato e le precipitazioni ridotte al minimo. Per esempio in dieci giorni di vacanza, solo due sono stati di pioggia: non male per essere in una delle nazioni più piovese d'Europa.
Italiani: Pochissimi. La sopresa più grande è stata quella di incontrate moltissime persone provenienti da tutti gli angoli del pianeta ma pochissimi compatrioti.
DAY 1 - KILKENNY
Il nostro viaggio, dopo aver affittato la macchina all’Aeroporto di Dublino, è partito da Kilkenny. Cittadina di circa 25 mila abitanti situata a 160 km a sud dalla capitale. Nonostante le sue modeste dimensioni Kilkenny offre numerose attività: prima tra tutti la visita al Birrificio Smithwick's che si trova nella via principale della città. Il tour (munito di audio guida in italiano) ripercorre, servendosi di moderni strumenti interattivi, tutta la storia della birra e i processi di lavorazione della pianta di luppolo fino alla creazione della famosa bevanda irlandese. Seppur meno popolare della Guinness, la Smithwick’s è di gran lunga una delle birra più apprezzate della nazione. Il consiglio che posso darvi è quello di gustarvi la Smithwick’s Red Ale (la rossa per intenderci) in uno dei tradizionali pub della St Kieran’s Street.
DAY 2 - CORK
Il giorno dopo ci siamo rimessi in viaggio lungo l’autostrada M8 alla volta di Cork. Seconda città per numero di abitanti del paese è divenuta con il tempo un importante snodo commerciale grazie al porto che sorge sulle sponde della foce del fiume Lee. Se doveste passare una giorno nella città, il luogo più piacevole dove fare una passeggiata è la St Patrick Street, arteria principale in cui potete trovare negozi, pub e ristoranti per passarvi una piacevole serata. Del tutto casualmente passeggiando nella Old Town ci siamo imbattuti in un locale molto alla mano, in cui è possibile bere e mangiare in mezzo alla movida giovanile di Cork. Il posto si chiama The Courtyard on Sober Lane (facilmente raggiungibile con Goole Maps) consigliabile soprattutto nei mesi estivi così da poter stare nei tavoli all’aperto.
DAY 3 – KILLARNEY NATIONAL PARK
Il terzo giorno è iniziato alla volta del Killarney National Park. Con i suoi 10 mila ettari di estensione è il parco nazionale più antico dell’Irlanda. Tutto questo ha reso il parco una delle attrazioni più frequentate dagli escursionisti ma anche uno dei luoghi più incontaminati della nazione. Dopo un breve passaggio al Ross Castel, situato sulle sponde del Lough Lean e alle Torc Waterfall, abbiamo imboccato la statale N71 inoltrandoci così nel parco. La strada (punto di partenza del Ring of Kerry) si snoda in salita all’interno della riserva naturale giungendo fino alla Lady’s View, favoloso punto panoramico che si affaccia sulla vallata del parco. Una volta scattati i consueti selfie e le foto in modalità panorama, abbiamo posteggiato la macchina alla Derrycunihy Church imboccando il sentiero dentro il bosco. Con lo zaino in spalla ci siamo messi in cammino in direzione della Black Valley sulle sponde dell’Upper Lake dove abbiamo deciso di accamparci con le tende e passare la nostra prima notte wild irlandese.
DAY 4 – RING OF KERRY
La mattina seguente, dopo una piacevole colazione al Lady’s Viwe Industries, abbiamo continuato a percorrere il Ring of Kerry lungo la statale N71. Passato il Moll’s Gap, deviando poi sulla N70, finalmente ci siamo trovati di fronte all’oceano Atlantico. Lungo il percorso si possono ammirare fantastici scorci e deliziose spiagge dove è possibile fermarsi per mangiare un boccone. Questa parte dell’Irlanda fa parte della famosa Wild Atlantic Way, strada statale che percorre tutta la costa atlantica del paese da sud fino alla punta più settentrionale dell’isola. Dopo circa 80 km di strada tortuosa siamo giunti a Valentia Island. Da qui (dal porto di Portmagee) partono i traghetti per le famose isole Great Skelling che purtroppo non abbiamo potuto visitare per la mancanza di posti disponibili. Il nostro consiglio è quello di prenotare con un paio di mesi di anticipo il biglietto così da avere il posto assicurato. Dopo aver passato in macchina Valentia Island, visitando le Fogher Cliff (le scogliere dell’isola) ci siamo fermati a dormire, del tutto casualmente, nel paesino di Chaersiveen.
DAY 5 – DINGLE PENISULA
Dopo una piacevole dormita e una classica colazione irlandese, abbiamo proseguito alla volta della Penisola di Dingle. La prima tappa è stato proprio l’omonimo paesino (Dingle appunto), piccolo villaggio di pescatori divenuto oggi meta di turisti curiosi di osservare la classica vita di provincia irlandese. Continuando lungo la penisola ci siamo recati verso le The Three Sisters: verdissime e scoscese colline a picco sul mare. La particolarità del posto è resa soprattutto dalla copiosa presenza di pecore lungo le praterie e soprattutto da una piccola insegna che ricorda che nel posto sono state girate alcune scene del settimo episodio della saga di Star Wars. Tornati indietro a circa sette chilometri sopra il villaggio di Dingle si trova il Conor Pass: valico stradale che collega la parte meridionale con quella settentrionale della penisola. Da qui è possibile ammirare tutta la valle fino alla foce del fiume Owenmore. E’ proprio da quel punto che abbiamo deciso di posteggiare la macchina e iniziare la nostra seconda escursione verso il Monte Brandon, 953 metri sul livello del mare e seconda cima più alta d’Irlanda. Seguendo il sentiero ci siamo inoltrati sempre di più all’interno della valle, composta da rocce e laghetti che rendono il paesaggio veramente unico. Giunti in cima al monte, dopo aver percorso l’ultima parte del sentiero non consigliabile per chi soffre di vertigini, ci siamo ritrovati sulla vetta del monte, godendo di una vista davvero mozzafiato. Tornati indietro abbiamo trovato un posto in piano per piantare le tende e passare la seconda notte wild con una magnifica vista sulla valle sottostante.
DAY 6 – GALWAY
La mattina seguente dopo aver smontato le tende ci siamo rimessi in cammino verso il fondo valle per rimetterci in viaggio. La tappa successiva, dove ci siamo fermati per due notti, è stata Galway: deliziosa cittadina della west cost e fulcro della vita notturna irlandese. Una volta sistemati i bagagli in ostello ci siamo messi a fare due passi per le vie della città. Quello che salta subito all’occhio è l’incredibile vivacità del posto. Pub, ristoranti, negozi e discoteche compongono il cuore della city: divenuta da anni ormai nell’immaginario collettivo il simbolo del divertimento della nazione. Camminando per la Quay Street, soprattutto la sera, rimarrete frastornati dalla quantità di locali da scegliere per andare a guastarvi una birra e mangiarvi un classico piatto di fish and chips.
DAY 7 – CLIFF OF MOHER
Dopo aver passato una bella serata fino a tardi nelle vie e i pub della città ci siamo messi in macchina per andare alle Cliff of Moher. Tappa obbligatoria per tutti i turisti, queste scogliere a picco sul mare sono divenute negli anni il vero simbolo dell’Irlanda. Con uno strapiombo di circa duecento metri, le cliff sono un vero e proprio spettacolo della natura che potrete guastarvi percorrendo il sentiero sul ciglio del precipizio; sconsigliabile, anche questo, per chi soffre di vertigini. Dopo aver camminato lungo il tracciato abbiamo fatto un piccolo brack al Centro Visitatori (molto grande e ben localizzato) dove è possibile pranzare o comprare i classici souveniers.
DAY 8 – ARAN ISLANDS
Passata la nostra seconda notte in ostello a Galway abbiamo continuato a percorrere la Wild Atlatic Way alla volta del piccolo porto di Rossaveel per imbarcarci nel traghetto per le isole Aran. Dopo circa 45 minuti di navigazione ci siamo trovati di fronte all’arcipelago di tre isole (Inis Mòr, Inis Meàin, Inis Oirr) situate nel mezzo della baia di Galway. Sbarcati nell’isola più grande (Inis Mòr) abbiamo preso in affitto le biciclette e percorso il circuito dell’isola (15 chilometri andata e ritorno). La particolarità del posto, oltre all’innumerevole quantità di staccionate in pietra, è il grande numero di case abbandonate sparpagliate qua e là. Un tempo grande centro commerciale di pescatori e agricoltori, negli ultimi decenni l’isola si è svuotata sempre di più, diventando quasi del tutto disabitata e rendendo il luogo assai più suggestivo; un po come se si fosse fermato il tempo. Tutte queste particolarità hanno reso l’isola un sito molto visitato dai turisti, curiosi nel ammirare una delle zone più particolari e rurali dell’Irlanda.
DAY 9 – DUBLINO
Saltata l’escursione nel Connemara National Park a causa delle forti piogge, abbiamo deciso di passare i nostri ultimi due giorni di vacanza nella capitale. Dublino è il vero cuore culturale, economico e politico del paese. Città di circa 600 mila abitanti, nel passato è sempre stata considerata una metropoli di serie B ma negli ultimi anni, grazie anche al suo ingresso nell’Unione Europea, è diventata una comunità moderna e dinamica, al pari delle più importanti capitali europee. Dubh Linn, ovvero "stagno nero", offre moltissime attività culturali: dalla affascinante biblioteca del Trinity Collage, alla famosa terrazza del Guinness store. Il primo luogo che abbiamo deciso di visitare è stato il Kilmainham Gaol ex prigione di Dublino oggi adibita a museo. Divenuta famosa nella storia del paese per essere stata il luogo dove furono detenuti e giustiziati i leader dei ribelli irlandesi contro il governo inglese nel XIX Secolo. Passeggiando poi sul piacevole lungofiume la tappa obbligatoria è il quartiere del Temple Bar. Questo luogo è il vero cuore della movida di Dublino. Il Temple Bar, famosissimo pub della città, oltre ad aver dato il proprio nome a un intero quartiere è divenuti negli ultimi decenni un vero e proprio brand a livello mondiale. Scattare un foto da soli con lo sfondo del locale è quasi impossibile dato l’enorme flusso di turisti e persone che a qualsiasi ora del giorno si recano nel posto.
Ovviamente non abbiamo potuto vedere tutta l'isola. Con dieci giorni a disposizione tagliare alcune zone è stato inevitabile. Come avete potuto notare ci siamo concentrati soprattutto sul sud e la costa atraltica. Quello mi sento di consigliarvi è di vivitare la Contea del Donegal. Semnpre sulla costa occidentale ma nell'estremo nord dell'isola.