Parco Nazionale del Gran Sasso

di Giulio Dispenza

12/05/2018 al 14/05/2018

Caratteristiche


Scopo


Consigliato a


Si è vero, lo sappiamo. L’Italia è un paese dal punto di vista naturalistico “polivalente”. Ormai ci siamo quasi abituati alle spiagge con il mare cristallino della Costa Smeralda o alle pendici innevate delle Alpi. Tutto questo quasi non ci suona più come una novità per decidere il prossimo viaggio. Ma sapete che vi dico? Il nostro stivale è ancora pieno di luoghi, forse poco famosi, ma assolutamente spettacolari e tutti da scoprire.

Uno di questi è il Parco Nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga. Il Parco, istituito nel 1991 è il grande polmone verde del centro Italia: ad oggi, con i suoi 141 mila ettari di estensione, è la terza riserva naturale più grande del paese. Luogo che non ha nulla da invidiare alle Dolomiti, si trova immerso nel cuore dell’Abruzzo a poche chilometri di distanza dall’Aquila, luogo ideale per fare la prima tappa del vostro piccolo viaggio. Infatti proprio nel capoluogo abruzzese abbiamo deciso di fissare la partenza del tour. Giunti in macchina in prossimità dell’uscita al casello autostradale quello che colpisce subito la vista è l’immensa quantità di gru che formano la singolare skyline della città. Quella che infatti un tempo doveva essere il fulcro di tutte le attività culturali, politiche e sociali della regione è, ancora oggi a nove anni di distanza dal terremoto, un gigantesco cantiere a celo aperto. Tuttavia quello che si respira in città è un grande ottimismo, spinto dalla voglia di vivere degli aquilani che non perdono l’occasione di affollare tutti i ristoranti e locali del centro storico della città.

Una volta lasciatoci alle spalle il capoluogo, ci siamo messi in strada in direzione del parco. Percorsa la SS17 abbiamo svoltato a sinistra in prossimità del centro abitato di Barisciano per iniziare la salita verso i monti della Laga che sovrastano la valle. Il primo paesino che abbiamo incontrato è Calascio: tutto interamente in pietra, nasce ai piedi del più famoso castello di Rocca Calascio. Ormai ridotta allo scheletro di quella che un tempo doveva essere una delle grandi fortezze del medioevo, oggi Rocca Calascio è forse uno dei simboli più famosi dell’Abruzzo. Il nostro consiglio è quello di andare a piedi fino in cima alla rocca per godere di una vista mozzafiato a 360 gradi. Una volta scesi dal castello fatevi, come abbiamo fatto noi, un piacevole coffé break nella bellissima piazzetta del piccolo centro storico.

Dopo questa piacevole sosta ci siamo rimessi in macchina per dirigerci verso il Valico Capo la Serra, dove in prossimità del passo, sorge il centro abitato di Catel del Monte: classificato come uno dei borghi più belli d’Italia. Giunti finalmente al valico, a quota 1600 metro sul livello del mare, si percorre la bellissima strada statale 17bis: un tortuoso serpente asfaltato immerso nel verde incontaminato del parco. Dopo un paio di chilometri un paesaggio di una bellezza incredibile si è finalmente presentato davanti ai nostri occhi. Un immenso altopiano avente come sfondo il massiccio del Gran Sasso. Una vista senz’altro unica, che non ha nulla da invidiare ai grandi parchi nazionali degli Stati Uniti. Questa piana, creatasi milioni di anni fa con lo scioglimento dei ghiacci, è stata set di numerose pellicole cinematografiche, come il cult del genere spaghetti western Lo continuavano a chiamare Trinità nel 1975. Se vi è venuta fame allora fermatevi, come abbiamo fatto noi, al Ristoro Mucciante: ranch in classico stile western dove è possibile acquistare e grigliare, nelle apposite strutture aperte al pubblico, ottimi arrosticini e carni del posto. Siamo quasi giunti al termine della nostra escursione.

L’ultima tappa del nostro piccolo tour non poteva che non essere la cima di Campo Imperatore. Rifugio posto a 2136 metri di altitudine (raggiungibile con la macchina) e importante stazione sciistica che offre numerose pista da sci per gli appassionati degli sport invernali. Capo Imperatore è stato anche il luogo dove venne imprigionato Mussolini nel settembre del 1943 e successivamente liberato da dalle forze speciali naziste comandate dal capitano delle SS Otto Skorzeny. Oggi Campo Imperatore è un hotel posto sulla vetta che si affaccia sulla valle e da dove partono numerosi sentieri che si inerpicano sul Gran Sasso. Quindi che dire: il consiglio che vi posso dare è quello di andare a scoprire questi favolosi posti che il nostro paese riserva ancora. Luoghi incontaminati, dove si respira aria pulita e ricchi, come solo il nostro paese sa offrire, di curiosità naturalistiche e storiche. L’Italia è ancora un bel posto, scopriamolo.


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Giulio Dispenza lo ha valutato